SEREVEZZA. Ci sarà tempo fino al 7 settembre per ammirare le opere di quegli artisti che nella seconda metà dell’800 anticiparono i “macchiaioli” rivoluzionando la pittura del paesaggio. Tra le opere esposte la straordinaria tela di Andrea Markò realizzata nel 1869 per il teatro di Seravezza.

Dipinti straordinari in parte inediti, che gettano una nuova luce su una stagione poco studiata della pittura italiana dell’800, una prestigiosa sede espositiva come il Palazzo Mediceo, riconosciuto Patrimonio Mondiale dell’Unesco. Sono questi gli ingredienti alla base del successo sempre crescente della mostra “Le vie del sole. La scuola di Staggia ed il paesaggio in Toscana fra Barbizon e la macchia” aperta fino al 7 settembre a Seravezza in Versilia (Lu) curata da Nadia Marchioni e organizzata dalla Fondazione Terre Medicee e dal Comune di Seravezza. Fino adesso sono stati oltre 5000 i visitatori della mostra dal giorno della sua apertura lo scorso 5 luglio, un risultato davvero importante per Seravezza. “Un premio alla qualità, al prestigio delle opere esposte e l’alto valore scientifico della mostra – hanno sottolineato con soddisfazione il sindaco di Seravezza Ettore Neri e l’assessore alla cultura Riccardo Biagi – e che fanno del Palazzo Mediceo un polo sempre più centrale per la diffusione della cultura in Versilia. In più bisogna ricordare – hanno aggiunto – che parte dell’incasso sarà utilizzato per il restauro della grande tela, rimasta per anni ignorata, dipinta da Andrea Markò come fondale scenico del teatro ‘De Costanti di Seravezza nel 1869 e che rappresenta la Disfida di Barletta. Un’opera che rappresenta il legame stretto tra Seravezza e quei pittori, un autentico patrimonio che vogliamo tutelare e valorizzare, un altro motivo importante per visitare la mostra”. Il percorso espositivo raccoglie 60 opere di quei pittori che, dal 1853 nella campagne di Staggia vicino Siena, abbandonarono un approccio “accademico” al paesaggio, per anticipare una visione più personale illustrando brani di vita quotidiana che culminerà poi nel movimento dei “macchiaioli”. Questo gruppo di artisti, definiti proprio da Telemaco Signorini come “Scuola di Staggia” e che secondo i ricordi dello stesso artista tentarono “Le vie del sole”, si erano riuniti intorno ai pittori di origine ungherese Carlo Markò junior e suo fratello Andrea. Artisti come Emilio Donnini e Serafino De Tivoli e poi Carlo Ademollo, Lorenzo Gelati, Alessandro La Volpe, Curio Nuti e Michele Rapisardi. Le opere esposte, in parte inedite, sono provenienti da musei e gallerie prestigiose come la Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Pitti, la Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma, la Pinacoteca di Brera, il Museo Stibbert, il Museo di Capodimonte di Napoli, il Museo Civico di Pistoia e altre opere rese disponibili grazie alla generosità di alcuni collezionisti privati. La mostra “Le vie del sole. La scuola di Staggia ed il paesaggio in Toscana fra Barbizon e la macchia” sarà aperta fino al 7 settembre 2014 nel Palazzo Mediceo, Viale L. Amadei, 230 Seravezza (Lu), dal lunedì al venerdì dalle ore 17 alle 24; sabato e domenica 10.30 /12.30 e 17/24. Biglietto d’ingresso: intero euro 6,00 ridotto euro 4,00. Informazioni: Fondazione Terre Medicee, ufficio mostre: tel. 0584.757443, sito web: www.terremedicee.it – [email protected] Leggi anche

Patrocini di MIBAC, Regione Toscana e Provincia di Lucca – Fondazione Il Castello di Staggia. Sponsor sostenitori: Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, Banca della Versilia, Lunigiana e Garfagnana, Barsi Marmi sas, Henraux spa, Pirani Gruop, Ipersoap e Nutarelli srl. Catalogo della Pacini Editore Spa, a cura di Nadia Marchioni.

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ultimo aggiornamento: 01-09-2014


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